Le camere

1 ADAMS REILLY – LUSENEY
La Luseney (3504 m.s.l.m.) è una piramide che si erge maestosa appena sopra Bionaz, gli abitanti di Bionaz vanno fieri di questa cima così elegante.
Adams Reilly, celebre alpinista e cartografo anglosassone, fu il primo a salirla insieme a Jean Antoine Carrel (primo salitore della via Italiana al Cervino) e Henry Charlet il 22 agosto 1866. Reilly, dopo avere esplorato tutte le alpi, dirà della Luseney le seguenti parole: ”è una delle cime innevate più belle delle Alpi”

2 MICHEL CROZ – MONT GELE'
Il Mont Gelé (3518 m.s.l.m.) è la classica ascensione su terreno misto con partenza dal rifugio Crête Sèche. Il panorama a 360° sulle più importanti cime valdostane e svizzere grazie alla sua centralità la rendono ancora più interessante. Il panorama spazia, essendo una vetta al centro della Valle d’Aosta, su tutte le montagne importanti, dalla Dent d’ Herens, al Monte Rosa passando per il Cervino, per arrivare alla Grivola, il Gran Paradiso, il Monte Bianco e ad un soffio dal naso ci sono il Mont Vélan e il Grand Combin. Sotto scorgiamo la Fenêtre Durand che porta in Svizzera. Tale colle fu attraversato, tra i tanti fuggiaschi che furono aiutati dalla banda partigiana comandata da Ettore Castiglioni, anche dal Presidente Einaudi durante la Seconda Guerra Mondiale, in fuga dal regime nazi-fascista diretto nella neutrale Svizzera.
Il primo a salirla fu Michel Croz (primo salitore con Whymper del Cervino)con il fratello Jean Baptiste e Frederic William Jacomb l'11 agosto del 1861. Lo stesso anno salirono per primi anche il Castore e il Monviso.

3 IL DIAVOLO – BECCA CREVAYE AL MORION
La Becca Crevaye ( 3300 m.s.l.m.) (dal patois "bucata”) prende il nome dal caratteristico foro di quasi 10 metri di diametro che si trova sotto di essa. E’ stata salita per la prima volta dall’ onnipresente Habbé Henry, l' Habbé Pantaleone Bovet e il portatore Teodulo Forclaz l’ 11 luglio 1904. La leggenda narra che il Vescovo di Sion (San Teodulo) nel IV secolo durante il suo viaggio di ritorno da Roma con le sue campane benedette, assunse come operaio per il trasporto delle pesanti campane il Diavolo, che per risparmiare fatica invece di passare sopra la punta la attraversò, lasciando così un caratteristico foro a forma di campana.

4 HABBE’ HENRY - TOUR DE LA TSA
La Tour de la Tsa (3058 m.s.l.m.) fu salita in solitaria per la prima volta dall’ Habbé Henry. L’ Habbé Henry fu innanzitutto un grande e valoroso montanaro, lungimirante e con molti interessi.
Joseph-Marie Henry fu uno degli ultimi esempi del clero valdostano interessato all'alpinismo, alla botanica ed alle scienze in generale. Dapprima viceparroco a Cogne, collaborò con Pierre Chanoux alla creazione del giardino alpino Chanousia al colle del Piccolo San Bernardo. Nella sua nativa Courmayeur volle impiantare un altro giardino botanico. Il giardino è ancora esistente ed è il parco dell'Abbé Henry, in località Plan-Gorret. Divenne particolarmente conosciuto quando il 5 agosto 1893 celebrò per la prima volta la santa Messa in vetta al Monte Bianco. Diventato parroco di Valpelline studiò a fondo la valle, salì su tutte le vette dei dintorni dando parecchi nomi alle diverse cime. Collaborò attivamente alla Société de la flore valdôtaine, e ne fu presidente dal 1901 al 1941. Nel 1929 scrisse la sua opera più famosa, "L'Histoire populaire religieuse et civile de la Vallée d'Aoste".
Nel luglio del 1931 Henry portò a termine un'impresa assolutamente singolare: riuscì, infatti, non senza difficoltà, a scalare il monte Gran Paradiso portando con sé fin sulla cima un asino, chiamato Cagliostro dal suo padrone.
Questa intelligente iniziativa diede un grande impulso al turismo nella zona di Valsavarenche perché attirò sul Gran Paradiso l'attenzione di molti appassionati di escursionismo, che vollero cimentarsi con una salita certificata ormai come "facile" dal fatto che pure un asino era riuscito a guadagnare la vetta.
Joseph-Marie Henry morì improvvisamente all'età di 77 anni mentre accudiva il suo giardino, in compagnia delle sue api. (tratto da Wikipedia)

5 ETTORE BIONAZ - L’ AROLETTA a CRETE SECHE
L’ Aroletta (3000 m.s.lm.) è quella caratteristica costiera che separa il vallone di Crête Sèche da quello di Faudery. Essa è diventata negli anni un vero punto di riferimento per gli amanti dell’ arrampicata. Questa costiera è quella che caratterizza maggiormente la zona dove è situato il rifugio Crête Sèche. L’ idea e il progetto del rifugio appena menzionato furono di Ettore Bionaz.
La Guida Alpina Ettore Bionaz, fu un bravo scultore, fu tra i primi fondatori dell’associazione dei cani da valanga, fu sindaco di Bionaz, fu il primo gestore del rifugio Crête Sèche. Egli fu soprattutto una persona che visse la montagna in modo completo e riuscì a farla amare profondamente a chi ebbe la fortuna di passare del tempo con lui.
Ancora adesso gli alpinisti che si ricordano e parlano di lui al rifugio sono tanti. Molte persone tornano a Bionaz e amano questo paese grazie all’ immagine di questi luoghi che Ettore gli ha trasmesso.
Ettore Bionaz purtroppo ci lasciò precocemente tornando dal Monte Cervo con un cliente durante una rovinosa caduta e perse così la vita alla sola età di 45 anni. Ettore è uno zio di Daniele.

6 EDWARD WHYMPER – DENT D’ HERENS E CERVINO
La Dent d’ Hérens ( 4171 m.s.l.m.) fu salita la prima volta il 12 agosto 1863 da Florence Crauford Grove, William Edward Hall, Reginald Somerled Macdonald e Montagu Woodmass, con le guide Melchior Anderegg, Jean-Pierre Cachat e Peter Perren.
Edward Whymper, il primo salitore del Cervino, dice della dent d’ Herens: "questa montagna è l’ unica che ho provato a scalare più volte senza riuscire a salirla prima o poi, questo è stato uno shock mortificante”. Whymper ha ammirato questa montagna a lungo, l’ha ritratta più volte nei suoi disegni, ma non è mai riuscito a salirla.